Come capire se ci si sta rivolgendo ad un buon dentista?
Ti stai rivolgendo ad un buon dentista? Come capire se ti stai rivolgendo a un professionista di qualità
Ci sono sicuramente un’infinità di fattori da valutare per capire se ci si sta per affidare ad un buon dentista. C’è però qualche piccolo aspetto da tenere a mente che, anche da profani del mondo dell’odontoiatria, può aiutare a capire se lo studio dentistico e il professionista scelto rispecchia degli standard di qualità adeguati.
Partiamo con una cosa molto semplice, ovvero gli strumenti imbustati, una cosa che ad oggi dovrebbe essere all’ordine del giorno. Tutti gli studi, infatti, dovrebbero garantire questo genere di presentazione degli strumenti. Di che cosa si tratta? È una busta sigillata che garantisce che gli strumenti all’interno siano effettivamente sterili. Se durante la visita, si nota che il medico o l’assistente non apre delle buste sigillate, può significare che il processo di sterilizzazione non venga fatto regolarmente.
Un’altra cosa a cui si può prestare attenzione durante la visita per un’otturazione o quando viene fatta una devitalizzazione, è il telino di gomma.
Questo dispositivo si chiama diga di gomma e grazie ad esso riusciamo a restaurare oppure ad evitare di dare i denti senza che questi vengano contaminati dalla saliva della bocca. Quindi l’utilizzo di questo dispositivo in qualche modo è una garanzia che le procedure vengano svolte in modo adeguato e che i protocolli vengano rispettati.
Un’altra caratteristica di uno studio di qualità, secondo il mio parere, è la presenza di un igienista. Non so se ti è mai capitato di andare in uno studio dentistico dove il dottore svolge tutti i compiti, dalla igiene orale alla protesi, all’otturazione, all’estrazione all’impianto e alla segreteria.
Il rischio di questa situazione è la possibilità che, nelle molteplici attività da svolgere, qualcosa venga tralasciato. È utile quindi che l’igiene orale venga dedicata a una figura professionale dedicata, quindi che svolge esclusivamente quello.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è l’utilizzo della macchina fotografica da parte del professionista per permettere al paziente di vedere il più possibile e al meglio tutti i passaggi del prima e dopo la visita o l’intervento. Senza l’utilizzo della macchina fotografica, a mio parere, il lavoro svolto rimane incompleto.
Un altro fattore da tenere a mente negli studi che si occupano di chirurgia, e soprattutto di Implantologia, è l’utilizzo della Tac, effettuata quando viene proposto un impianto o fatta la diagnosi di un dente che richiede una gestazione complessa.
Quando ci si occupa di chirurgia, infatti, secondo la mia opinione, è necessario avvalersi di strumenti diagnostici di secondo livello, ovvero una Tac che permetta di vedere l’osso e i denti nelle tre dimensioni.
In particolare, quando si devono posizionare degli impianti, è necessario valutare l’anatomia dell’osso, lo spessore, l’altezza, la qualità. Queste sono tutte informazioni che una semplice panoramica o delle radiografie orali non possono fornire.
Altro aspetto da considerare è l’impiego degli ingranditori. Si tratta di binocoli che permettono di lavorare e vedere il dente con un ingrandimento tale da poter lavorare in uno spazio molto, molto piccolo. Il dente ha delle dimensioni estremamente ridotte e alcune branche, come l’Endodonzia, richiedono un lavoro all’interno di cavità oscure molto piccole che, in assenza di ingranditori o luci associate a ingranditori, risultano completamente impossibili da eseguire.
Tutti questi aspetti possono darti un’indicazione di massima della qualità delle cure che ricevi e, quindi, anche di un buon dentista!
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